Scopri cos’è, quando si usa e cosa aspettarti dopo l’intervento

Molte persone che convivono da anni con dolore persistente al ginocchio pensano che sia normale soffrire per l’età, per l’attività fisica svolta in passato o per il lavoro. Spesso si adattano: limitano i movimenti, evitano le scale, smettono di camminare a lungo. Ma quando la cartilagine è consumata in tutti i compartimenti del ginocchio, e il dolore coinvolge l’intera articolazione, arriva un momento in cui nessuna terapia conservativa porta più benefici.
In queste situazioni, una soluzione efficace può essere rappresentata dalla protesi tri-monocompartimentale, un’evoluzione della chirurgia protesica di ginocchio che permette di rivestire tutte le superfici articolari danneggiate senza sostituire completamente l’articolazione. È un approccio indicato in pazienti selezionati, che unisce i vantaggi della protesi totale con una biomeccanica più naturale del ginocchio.
Se sei arrivato a questa fase, è normale avere domande: quanto durerà il recupero? Tornerò a camminare senza dolore? Potrò salire le scale, guidare, andare in bicicletta? Come funziona esattamente l’intervento? È quello che spieghiamo qui. E se vuoi sapere se può essere adatta al tuo caso, possiamo valutarlo insieme.
Che cos’è una protesi tri-monocompartimentale
Quando si parla di protesi tri-monocompartimentale, si intende una procedura chirurgica in cui vengono impiantate contemporaneamente tre protesi monocompartimentali: una per ogni compartimento del ginocchio (mediale, laterale e femoro-rotuleo).
Questa tecnica consente di rivestire completamente il ginocchio colpito da artrosi avanzata, senza rimuovere l’intera articolazione come avviene nella protesi totale. La chiave di questa procedura sta nella preservazione dei legamenti crociati, soprattutto del legamento crociato anteriore, il che consente una biomeccanica del movimento più naturale e una migliore propriocezione.
Le protesi monocompartimentali sono impianti protesici miniaturizzati, progettati per sostituire solo la parte danneggiata, mantenendo intatta gran parte dell’anatomia originale e dei tessuti molli.
Quando viene indicata la protesi tricompartimentale di ginocchio

L’indicazione principale è una gonartrosi tricompartimentale, cioè un’artrosi che ha colpito tutti e tre i compartimenti del ginocchio. È particolarmente adatta a pazienti in età compresa tra i 55 e i 70 anni, che:
- hanno dolore cronico e diffuso al ginocchio,
- sono sportivi amatoriali o conducono una vita attiva,
- presentano legamenti crociati intatti,
- desiderano mantenere una buona capacità funzionale dopo l’intervento.
Non tutti i pazienti sono candidati ideali per questa soluzione. Serve una valutazione ortopedica approfondita, che consideri l’anatomia del ginocchio, lo stato dei legamenti, la gravità dell’artrosi e le esigenze funzionali del paziente.
Tecniche chirurgiche e varianti protesiche
L’intervento di protesi tri-monocompartimentale viene eseguito con tecnica a cielo aperto (open), simile all’intervento per protesi totale, ma con un approccio più conservativo per quanto riguarda osso, legamenti e tessuti molli.
La vera innovazione consiste nella capacità di far lavorare in sinergia le tre protesi impiantate, garantendo un’articolazione stabile e un movimento fluido e familiare. Il risparmio osseo e la conservazione dei legamenti permettono un’operazione meno invasiva e potenzialmente più sicura.
Vantaggi, risultati attesi e possibili rischi
I benefici di questa tecnica sono numerosi:
- Conservazione della biomeccanica naturale del ginocchio, grazie al mantenimento dei legamenti crociati.
- Maggiore risparmio osseo rispetto alla protesi totale.
- Minore invasività, con conseguente ridotta perdita di sangue.
- Recupero più rapido e possibilità di tornare più facilmente a una vita attiva.
- Possibilità di revisione semplificata in futuro: in caso di usura o fallimento della protesi tri-monocompartimentale, si potrà ricorrere a una protesi totale standard, evitando procedure più complesse di revisione.
Il recupero dopo l’intervento: cosa aspettarsi
Il recupero inizia già nelle prime 24-48 ore dopo l’intervento, con la mobilizzazione precoce dell’arto operato. I pazienti iniziano a camminare con due stampelle e a caricare progressivamente il peso, grazie alla stabilità dell’impianto.
Le prime 6 settimane sono dedicate al recupero della mobilità e alla guarigione dei tessuti. Il lavoro fisioterapico è centrato sull’estensione completa, sul controllo del dolore e sul rafforzamento del quadricipite.
Tra 1 e 3 mesi, si migliora l’escursione articolare e si lavora sulla stabilità. In molti casi, il paziente cammina già senza ausili entro 8 settimane.Entro 6 mesi, la maggior parte delle persone raggiunge una piena autonomia funzionale. Il ginocchio trattato con protesi tri-monocompartimentale tende a mantenere una sensazione naturale, proprio perché è stato rivestito, non sostituito. Attività leggere come bicicletta, camminata, nuoto sono generalmente ben tollerate.

Valutare l’intervento insieme
La protesi tri-monocompartimentale rappresenta una soluzione innovativa e personalizzata per chi soffre di artrosi diffusa al ginocchio, ma desidera conservare il più possibile la naturalezza del movimento e rimandare un impianto più invasivo.Ogni caso va valutato singolarmente, considerando lo stato del ginocchio, l’età, le aspettative e lo stile di vita. Se soffri di dolore cronico, hai difficoltà nei movimenti quotidiani e desideri una soluzione che possa restituirti la qualità della vita, possiamo discuterne insieme e capire se questa tecnica è adatta a te.