
Scopri i vantaggi di questa alternativa mini-invasiva alla protesi di ginocchio totale
Il ginocchio è composto da tre compartimenti:
- mediale (interno)
- laterale (esterno)
- femoro-rotuleo (l’articolazione tra il femore e la rotula).
Quando l’usura si concentra in un solo compartimento può essere sufficiente intervenire in modo mirato senza ricorrere alla sostituzione totale dell’articolazione.La protesi monocompartimentale del ginocchio è un intervento chirurgico indicato nei casi in cui l’artrosi colpisce solo una parte dell’articolazione, senza coinvolgere tutti i compartimenti.
Quando si valuta la protesi monocompartimentale del ginocchio
La protesi monocompartimentale del ginocchio si rivolge soprattutto a persone che hanno provato terapie conservative come fisioterapia, antidolorifici o infiltrazioni, senza ottenere benefici duraturi.
È adatta quando i legamenti principali del ginocchio – come i crociati e i collaterali– sono ancora intatti e funzionanti, e quando non ci sono deformità molto gravi dell’asse degli arti inferiori.
Durante la valutazione pre-operatoria, l’ortopedico si basa su esami clinici, radiografie e, in alcuni casi, risonanza magnetica. L’obiettivo è capire se l’artrosi è effettivamente localizzata e se l’articolazione conserva stabilità e mobilità adeguate.
In presenza di dolore diffuso, instabilità oppure in casi di rigidità articolare grave sconsiglio questa tecnica. Soffri di dolori al ginocchio e cerchi una soluzione definitiva per tornare a muoverti? Prenota una visita con me e ottieni un trattamento adatto alle tue esigenze.
Come si svolge l’intervento di protesi monocompartimentale di ginocchio
La protesi monocompartimentale permette di intervenire solo dove serve, mantenendo il resto dell’articolazione e i legamenti intatti. L’operazione può migliorare sensibilmente la qualità della vita, riducendo il dolore e permettendo un ritorno più rapido alle attività quotidiane rispetto alla protesi totale.
Ma come funziona l’operazione?

L’intervento di protesi monocompartimentale è una procedura mini-invasiva che richiede un’incisione più piccola rispetto a quella necessaria per la protesi totale. Di solito, il taglio misura circa 7-9 centimetri, riducendo notevolmente il trauma ai muscoli e ai tessuti circostanti.
Durante l’operazione, il chirurgo accede solo al compartimento danneggiato del ginocchio. Rimuove le parti consumate di osso e cartilagine e inserisce una piccola protesi che ripristina la superficie articolare. La protesi nella maggior parte dei casi viene fissata con cemento chirurgico, garantendo stabilità immediata.
La durata dell’intervento è generalmente più breve rispetto alla protesi totale, e anche la perdita di sangue è ridotta. Alcuni pazienti vengono operati in regime di one day surgery che permette la dimissione entro 24h. In molti casi, il recupero inizia già il giorno stesso dell’intervento con il supporto del fisioterapista.
Perché scegliere la protesi monocompartimentale di ginocchio
L’obiettivo delle protesi monocompartimentali è alleviare il dolore causato dall’artrosi localizzata, migliorare la funzionalità articolare e permettere un ritorno alle attività quotidiane, anche sportive, in tempi rapidi.
Chi si sottopone a questo tipo di chirurgia riferisce spesso una sensazione di ginocchio più naturale, proprio perché viene mantenuta la quasi totalità della struttura originaria dell’articolazione. Molti pazienti tornano a camminare in modo autonomo nel giro di pochi giorni o settimane e riprendono le normali attività quotidiane già dopo 1 o 2 mesi.
È importante seguire le indicazioni post-operatorie con attenzione: caricare gradualmente il peso sull’arto operato, eseguire gli esercizi di riabilitazione e controllare eventuali sintomi. Il monitoraggio da parte dell’équipe medica permette di accompagnare ogni fase della guarigione con sicurezza.
Dal punto di vista chirurgico, si osservano meno complicanze: il rischio di infezione è più basso, la perdita di sangue è inferiore e si riduce anche la probabilità di sviluppare trombosi. La cicatrice è più piccola e meno visibile, un aspetto che per molte persone ha un impatto positivo anche dal punto di vista psicologico.
Chi può essere candidato all’intervento
Torniamo ai candidati ideali per l’intervento. Non tutti possono sottoporsi a una protesi monocompartimentale.
- Il primo aspetto da considerare è l’estensione dell’artrosi: deve essere limitata a un solo compartimento del ginocchio. Se l’usura coinvolge più zone, potrebbe essere necessario optare per una protesi totale
- Perché l’intervento abbia buoni risultati i legamenti devono essere funzionanti. In caso contrario si comprometterebbe la stabilità dell’articolazione dopo l’impianto con rischio di mobilizzazione precoce della protesi. È importante anche valutare l’eventuale presenza di gravi deformità dell’asse e importante rigidità articolare.
- Chi soffre di artriti reumatiche, come quella reumatoide, non è un buon candidato, perché la malattia tende a colpire più aree del ginocchio nel tempo. L’età non è più un limite rigido come un tempo. Anche persone relativamente giovani o molto attive possono trarre beneficio da questa tecnica, così come anziani in buona salute generale.
Il peso corporeo è un altro fattore da tenere sotto controllo. Un eccesso può aumentare il carico sull’articolazione e ridurre la durata della protesi. In questi casi, viene spesso consigliato un percorso di dimagrimento prima dell’intervento.
Una valutazione approfondita con il chirurgo ortopedico, basata su esami clinici e strumentali, è sempre il primo passo per decidere il trattamento più adatto. Dunque, non esitare a contattarmi per affrontare la tua prima visita ortopedica.
Conclusioni
Intervenendo solo sulla parte danneggiata si preserva gran parte dell’articolazione nativa e dei legamenti, un vantaggio che può fare la differenza nel tempo. Se l’artrosi dovesse estendersi ad altri compartimenti, è possibile passare dalla protesi monocompartimentale ad una protesi totale primaria con un intervento meno complesso rispetto a chi parte da una protesi totale e dovrà quindi impiantare una protesi da revisione. Oppure è possibile, in casi selezionati, aggiungere un’altra protesi monocompartimentale senza andare a sostituire la protesi precedente.
Molti pazienti percepiscono l’intervento come meno invasivo, sentono il ginocchio più naturale e hanno meno timore nel muoversi.
Scegliere questa strada significa affrontare un intervento che rispetta maggiormente l’anatomia del ginocchio, offrendo risultati concreti e duraturi per migliorare la qualità della vita. Vuoi sapere se sei un candidato ideale per l’operazione?Non esitare a contattarmi per ottenere maggiori informazioni.