
Scopri in questo articolo cosa cambia dopo l’intervento
L’intervento di protesi d’anca è una soluzione ampiamente utilizzata per risolvere problematiche legate a degenerazione articolare avanzata, tra cui artrosi primaria e secondaria.
La restituzione della mobilità e la riduzione del dolore rappresentano obiettivi principali, ma spesso i pazienti pongono domande specifiche riguardo agli effetti dell’operazione sulla loro vita sessuale. Come ortopedico, è per me fondamentale affrontare questo aspetto, fornendo risposte esaustive che aiutino a gestire ansie e aspettative realistiche.
Dolore, limitazioni e cambiamenti nella sfera sessuale prima dell’intervento
La condizione patologica che porta alla decisione di impiantare una protesi è spesso accompagnata da dolore cronico e rigidità articolare. Tali sintomi influiscono fortemente sulla qualità di vita, inclusa la sfera sessuale, che per molte persone diventa difficile da mantenere attiva.
Il 75% dei pazienti con artrosi grave riferisce di aver cessato o di molto ridotto l’attività sessuale nei sei mesi immediatamente prima l’intervento a causa del dolore e della limitata mobilità.

Il dolore provoca una diminuzione della frequenza dei rapporti e genera una paura naturale verso il movimento, anche in ambito intimo. La rigidità articolare impedisce inoltre di assumere posizioni confortevoli e prive di fastidio. Per questo motivo, la perdita della vita sessuale è spesso una delle conseguenze più frustranti per il paziente.
Questo quadro può alimentare uno stato di disagio psicologico, peggiorando l’umore e riducendo ulteriormente il desiderio.
Che succede dopo l’intervento: dati e aspettative realistiche
Gli studi indicano che circa il 77% dei pazienti torna ad avere un’attività sessuale soddisfacente dopo la protesi d’anca. Una quota minore, circa il 7%, accusa una diminuzione dei rapporti, mentre il 16% sospende del tutto l’attività sessuale nel periodo post-operatorio per timore di complicanze. Tali percentuali riflettono la complessità della situazione, che dipende da molteplici fattori fisici e psicologici.
È utile sottolineare che il rischio concreto di complicazioni gravi durante l’attività sessuale è molto basso: l’incidenza di lussazione dell’anca si attesta sotto l’1-2% e avviene soprattutto nei primi mesi dopo l’intervento. Nonostante ciò, alcune posizioni, soprattutto quelle estreme, sarebbero comunque da evitare. In qualità di medico, vorrei fornirti indicazioni dettagliate per ridurre al minimo queste possibilità.
Il processo di guarigione e adattamento richiede tempo: nei primi due o tre mesi, il paziente deve evitare movimenti bruschi e posizioni che potrebbero compromettere la stabilità dell’impianto. Questo periodo di attenzione contribuisce a una ripresa più sicura e serena.
Le cause delle difficoltà sessuali post-protesi
Le difficoltà che emergono dopo l’intervento sono dovute a un intreccio di fattori fisici, meccanici e psicologici.
- Prima di tutto, la rigidità e il dolore preoperatori spesso lasciano un’eredità di limitazioni muscolari e articolari che possono rallentare il recupero della funzionalità.
- In secondo luogo, il rischio di lussazione è una preoccupazione legittima. I movimenti che implicano flessione estrema, adduzione e intrarotazione dell’anca sono particolarmente rischiosi per interventi eseguiti per via posterolaterale; mentre un movimento combinato di estensione, abduzione ed extrarotazione dovrebbe essere evitato nelle vie anteriori. La conoscenza e il rispetto di queste limitazioni sono essenziali per prevenire incidenti che potrebbero compromettere l’esito dell’intervento.
- Il tempo necessario alla guarigione dei tessuti molli circostanti gioca un ruolo determinante: una ripresa troppo precoce o non graduale può causare dolore, infiammazione o complicanze (quali pubalgie e trocanteriti).
- Sul piano psicologico, molti pazienti sperimentano ansia e insicurezza, legate alla paura di compromettere l’articolazione o di provare dolore.
- Inoltre, la presenza di una cicatrice, seppur minima grazie alle moderne tecniche chirurgiche, e la consapevolezza della presenza di un impianto metallico influenzano la percezione di sé, creando ulteriori ostacoli emotivi.

Protesi d’anca non significa fine dell’attività sessuale
Dopo la protesi d’anca, il ritorno a un’attività sessuale normale e soddisfacente è possibile, spesso con un miglioramento rispetto alla condizione preoperatoria grazie al sollievo dal dolore e alla maggiore mobilità.
Consiglio sempre ai pazienti di attendere almeno 8 settimane prima di riprendere i rapporti, con la possibilità di ridurre o estendere questo periodo in base alle condizioni specifiche e alla risposta individuale.
Spiego sempre quali movimenti evitare, quali posizioni sono considerate a rischio e quali, invece, più sicure e confortevoli.
Comunicare apertamente con il partner durante i rapporti sessuali aiuta a modulare l’intensità e l’ampiezza dei movimenti, evitando dolore o insicurezze.
Non rinunciare all’attività sessuale, ma rispetta i tuoi tempi e le indicazioni mediche, riducendo così il rischio di complicanze.
L’attenzione all’esecuzione di esercizi di mobilità e rinforzo muscolare prescritti può migliorare la stabilità articolare e la fiducia nei movimenti.
È importante affrontare anche gli aspetti emotivi: se necessario, cerca un supporto psicologico per superare ansie e insicurezze legate al cambiamento corporeo e all’esperienza chirurgica.
Conclusioni
Le patologie all’anca comportano un impatto anche sulla sfera sessuale. Il dolore e le limitazioni condizionano fortemente la vita intima, ma con un adeguato supporto medico, informazioni corrette e un percorso di recupero ben seguito, tutti i pazienti riescono a riprendere una vita sessuale soddisfacente.
Come ortopedico, ci tengo a fornire informazioni esaustive, supporto e rassicurazioni. La conoscenza delle dinamiche fisiche e psicologiche coinvolte consente di offrire un’assistenza completa, favorendo un recupero sereno e sicuro.


